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Lombardia - Milano
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La provincia di Milano è stata una provincia italiana della Lombardia. Il 1º gennaio 2015 la città metropolitana di Milano è subentrata alle provincia omonima e succedendo ad essa in tutti i rapporti attivi e passivi ne esercita le funzioni.[2] Indice 1 Geografia 2 Storia 2.1 La provincia di Milano tra Asburgo e Napoleone 2.2 La provincia di Milano in Italia 3 Amministrazione 4 Comuni 5 Evoluzione demografica 5.1 Comuni più popolosi 6 Economia 7 Religione 8 Natura 9 Sport 10 Note 11 Altri progetti 12 Collegamenti esterni Geografia Comuni della Provincia di Milano La Provincia di Milano era situata nella Lombardia centro-occidentale, nel tratto di alta Pianura Padana compreso tra il fiume Ticino a Ovest e il fiume Adda a Est. Il territorio era attraversato, oltre che dall'Adda e dal Ticino, anche dall'Olona, dal Lambro, dal Seveso, dalla rete dei Navigli milanesi (Naviglio Grande, Naviglio Martesana, Naviglio Pavese) e da alcuni torrenti (Lura, Bozzente, Molgora, Arno). A nord confinava con la provincia di Varese e la provincia di Monza e Brianza, a est con la provincia di Bergamo, a sud est con la provincia di Cremona e la provincia di Lodi, a sud ovest con la provincia di Pavia, a ovest con la provincia di Novara (Piemonte). Inoltre comprendeva il comune di San Colombano al Lambro, un'exclave compreso tra le province di Lodi e Pavia. Storia Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Milano. La provincia di Milano tra Asburgo e Napoleone Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Provincia di Milano (Lombardia austriaca), Dipartimento d'Olona e Provincia di Milano (Lombardo-Veneto). La provincia di Milano nacque nel 1786 dalla divisione della Lombardia austriaca in province. In età napoleonica, anno 1797, la provincia fu sostituita dal Dipartimento d'Olona.[3] Nel 1816 fu ricreata come provincia del Regno Lombardo-Veneto, ma con l'esclusione del territorio di Pavia, organizzato in provincia autonoma. La provincia di Milano in Italia Stemma provinciale prima della Grande guerra La provincia fu istituita a titolo provvisorio dal Decreto Rattazzi nel 1859, mentre i suoi organi amministrativi e istituzionali entrarono in vigore nel 1860 a seguito della ratifica del trattato di Zurigo - che sancì il definitivo passaggio della Lombardia al Regno di Sardegna - e delle elezioni amministrative tenutesi in gennaio. Il territorio del nuovo ente riprendeva quello dell'omonima istituzione del Lombardo-Veneto, a cui furono aggiunte Abbiategrasso e Magenta, già in provincia di Pavia, e gran parte della soppressa provincia di Lodi e Crema. Le prime elezioni provinciali furono indette il 2 gennaio 1860 e celebrate il 15 gennaio, applicando un sistema elettorale plurinominale o uninominale frazionato per mandamenti su base censuaria: il diritto di voto attivo fu riconosciuto solo all'un per cento della popolazione residente. I risultati furono proclamati il 25 gennaio in corrispondenza della nomina del primo Governatore (in tempi successivi divenuto Prefetto) nella persona del torinese Massimo D'Azeglio. Le elezioni videro un'affluenza pari a poco più di un terzo degli elettori aventi diritto di voto.[4] In quel periodo la provincia di Milano si estendeva su 2.992,5 km² ed era suddivisa in cinque circondari, frazionati a loro volta in 39 mandamenti e 498 comuni. Circondari Mandamenti I di Milano di Milano Porta Garibaldi con Porta Tenaglia e Arco della Pace di Milano Porta Nuova di Milano Porta Venezia con Porta Vittoria di Milano Porta Romana con Porta Vigentina di Milano Porta Ticinese con Porta Ludovica di Milano Porta Magenta dei Corpi Santi di Milano di Milano di Bollate di Cassano d'Adda di Corsico di Gorgonzola di Locate di Triulzi di Melegnano di Melzo II di Lodi I di Lodi II di Lodi comuni III di Paullo IV di Borghetto Vdi Sant'Angelo VI di Casalpusterlengo VII di Codogno VIII di Maleo III di Monza di Monza di Barlassina di Carate Brianza di Desio di Vimercate IV di Gallarate di Busto Arsizio di Gallarate di Rho di Somma Lombardo di Saronno V di Abbiategrasso di Abbiategrasso di Binasco di Cuggiono di Magenta Nel 1927 vennero distaccati 37 comuni (fra cui Gallarate, Saronno e Sesto Calende), che passarono alla nuova provincia di Varese[5]. Nel 1936 il comune di Cantonale venne soppresso e aggregato al comune di Chignolo Po, appartenente alla provincia di Pavia[6]. Nel 1995 dal territorio della Provincia di Milano fu distaccata e creata la nuova provincia di Lodi, lasciando così 189 comuni nella Provincia. Nel 2009 è divenuta operativa anche la nuova provincia di Monza e della Brianza, alla quale aderiscono 55 comuni precedentemente inclusi nella provincia di Milano, un'area ad alta densità abitativa e superficie di circa 405 km²: essa comprende la città di Monza, parte del Monzese e i comuni dell'area geografica riconducibile alla bassa Brianza non comasca e non lecchese ovvero una parte della Brianza già Milanese (vedi Comuni della Brianza). Si possono considerare storicamente della bassa Brianza Milanese anche Comuni ancora in Provincia di Milano: Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Paderno Dugnano e Solaro; Basiano, Carugate, Cassano d'Adda, Grezzago, Pozzo d'Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull'Adda, Vaprio d'Adda. Nel 2010 la Provincia di Milano ha celebrato il suo 150º anniversario con una serie di iniziative ufficiali ed un sito istituzionale dedicato[7]. Dal 1º gennaio 2015, in attuazione della legge del 7 aprile 2014 n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", la Provincia di Milano ha cessato di esistere in favore della Città metropolitana di Milano. Amministrazione Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Provincia di Milano. Piazza del Duomo a Milano nel 2001 Prefetto Presidente del Consiglio Massimo d'Azeglio (1860-1861) Cesare Giulini della Porta (1860-1863) Giulio Pasolini (1861-1862) Salvatore Pes di Villamarina (1862-1868) Andrea Lissoni (1863-1875) Carlo Torre (1868-1876) Cesare Bordesono di Rigras (1876-1878) Guido Borromeo (1875-1883) Luigi Gravina (1878-1880) Achille Basile (1880-1889) Presidente della Deputazione Presidente del Consiglio Francesco Gorla (1889-1899) Giuseppe Robecchi (1883-1898) Paolo Manusardi (1899-1918) Tullio Massarani (1898-1902) Pietro Carmine (1902-1913) Edgardo De Capitani Di Vimercate (1918-1920) Filippo Meda (1913-1920) Nino Levi (1920-1922) Enrico Gonzales (1920-1923) Sileno Fabbri (1922-1929) Carlo Maria Maggi (1923-1925) Baldo Rossi (1925-1926) Carlo Maria Maggi (1926-1927) Prefetto Preside Bruno Fornaciari (1930-1935) Sileno Fabbri (1929-1931) Jenner Mataloni (1931-1935) Riccardo Motta (1935-1937) Mario Belloni (1935-1938) Giuseppe Marzano (1937-1939) Franco Marinotti (1938-1943) Giovanni Battista Marziali (1939-1941) Carlo Tiengo (1941-1943) Oscar Uccelli (1943) Giovanni D'Antoni (1943) Felice Vinci (commissario) Prefetto e Capo della Provincia[8] Preside Oscar Uccelli (1943-1944) Pietro Bottini (1943-1945) Piero Parini (1944) Mario Bassi (1944-1945) Presidente della Deputazione Luigi Fossati (1945-1946) Giovanni Battista Migliori (1946-1948) Giordano Dell'Amore (1948-1951) Presidente della Provincia Giordano Dell'Amore (1951-1952) Adrio Casati (1952-1965) Erasmo Peracchi (1965-1974) Mario Bassani (1974-1975) Roberto Vitali (1975-1980) Antonio Taramelli (1980-1983) Novella Sansoni (1983-1985) Ezio Riva (1985-1986) Goffredo Andreini (1986-1990) Giacomo Properzi (1990-1992) Michele D'Elia (1992) Goffredo Andreini (1992-1994) Massimo Zanello (1994-1995) Presidente della Provincia Presidente del Consiglio Livio Tamberi (PPI, 1995-1999) Emma Bassani (1995-1999) Ombretta Colli (FI, 1999-2004) Roberto Caputo (1999-2004) Filippo Penati (DS, 2004-2009) Vincenzo Ortolina (2004-2009) Guido Podestà (PdL, 2009-2014) Bruno Dapei (2009-2014) Comuni Abbiategrasso Albairate Arconate Arese Arluno Assago Baranzate Bareggio Basiano Basiglio Bellinzago Lombardo Bernate Ticino Besate Binasco Boffalora sopra Ticino Bollate Bresso Bubbiano Buccinasco Buscate Bussero Busto Garolfo Calvignasco Cambiago Canegrate Carpiano Carugate Casarile Casorezzo Cassano d'Adda Cassina de' Pecchi Cassinetta di Lugagnano Castano Primo Cernusco sul Naviglio Cerro al Lambro Cerro Maggiore Cesano Boscone Cesate Cinisello Balsamo Cisliano Cologno Monzese Colturano Corbetta Cormano Cornaredo Corsico Cuggiono Cusago Cusano Milanino Dairago Dresano Gaggiano Garbagnate Milanese Gessate Gorgonzola Grezzago Gudo Visconti Inveruno Inzago Lacchiarella Lainate Legnano Liscate Locate di Triulzi Magenta Magnago Marcallo con Casone Masate Mediglia Melegnano Melzo Mesero Milano Morimondo Motta Visconti Nerviano Nosate Novate Milanese Noviglio Opera Ossona Ozzero Paderno Dugnano Pantigliate Parabiago Paullo Pero Peschiera Borromeo Pessano con Bornago Pieve Emanuele Pioltello Pogliano Milanese Pozzo d'Adda Pozzuolo Martesana Pregnana Milanese Rescaldina Rho Robecchetto con Induno Robecco sul Naviglio Rodano Rosate Rozzano San Colombano al Lambro San Donato Milanese San Giorgio su Legnano San Giuliano Milanese San Vittore Olona San Zenone al Lambro Santo Stefano Ticino Sedriano Segrate Senago Sesto San Giovanni Settala Settimo Milanese Solaro Trezzano Rosa Trezzano sul Naviglio Trezzo sull'Adda Tribiano Truccazzano Turbigo Vanzaghello Vanzago Vaprio d'Adda Vermezzo Vernate Vignate Villa Cortese Vimodrone Vittuone Vizzolo Predabissi Zelo Surrigone Zibido San Giacomo Evoluzione demografica Comuni più popolosi Di seguito è riportata la lista dei venti principali comuni della Provincia di Milano ordinati per numero di abitanti (dati: Istat 01/01/2015): Pos. Stemma Comune di Popolazione (ab) Superficie (km²) Densità (ab/km²) Altitudine (m s.l.m.) 1° CoA Città di Milano.svg Milano 1.337.155 181,76 7.356,71 122 2° Sesto San Giovanni-Stemma.png Sesto San Giovanni 81.490 11,74 6.941,23 140 3° Cinisello Balsamo-Stemma.png Cinisello Balsamo 75.191 12,7 5.920,55 154 4° Legnano-Stemma.png Legnano 60.451 17,72 3.411,46 199 5° Rho-Stemma.png Rho 50.496 22,32 2.262,37 158 6° Cologno Monzese-Stemma.png Cologno Monzese 47.942 8,46 5.666,90 134 7° Paderno Dugnano-Stemma.png Paderno Dugnano 46.951 14,1 3.329,86 163 8° Rozzano-Stemma.png Rozzano 42.593 13,01 3.273,87 103 9° San Giuliano Milanese-Stemma.png San Giuliano Milanese 37.987 30,71 1.236,96 98 10° Pioltello-Stemma.png Pioltello 36.912 13,1 2.817,71 122 11° Bollate-Stemma.png Bollate 36.264 13,13 2.761,92 156 12° Corsico-Stemma.png Corsico 35.233 5,4 6.524,63 113 13° Segrate-Stemma.png Segrate 34.908 17,4 2.006,21 115 14° Cernusco sul Naviglio-Stemma.png Cernusco sul Naviglio 33.009 13,33 2.476,29 133 15° Abbiategrasso-Stemma.png Abbiategrasso 32.409 47,1 688,09 120 16° San Donato Milanese-Stemma.png San Donato Milanese 32.221 12,8 2.517,27 102 17° Parabiago-Stemma.png Parabiago 27.665 14,16 1.953,74 184 18° Garbagnate Milanese-Stemma.png Garbagnate Milanese 27.226 8,8 3.093,86 179 19° Buccinasco-Stemma.png Buccinasco 27.123 12 2.260,25 113 20° Bresso-Stemma.png Bresso 26.255 3,38 7.767,75 142 Economia Panorama di Milano La provincia di Milano si situava nell'area economica più importante d'Italia: con 338.011 imprese attive nel 2005 questa area concentra il 42,3% delle imprese lombarde ed il 6,6% delle imprese italiane attive ed operanti. Questo elemento le consente di generare un alto livello di produttività : con un PIL annuo pro capite di 30.629 euro conferma la sua leadership, poiché da sola concentra il 10,3% del PIL nazionale ed annualmente produce una ricchezza superiore ai 124 miliardi di Euro.[9] Stemma dell'abbazia di Mirasole degli Umiliati, ripreso dallo stemma della provincia di Milano La presenza qualificata e differenziata di ogni comparto economico ha consentito a Milano di affrontare, con un buon vantaggio rispetto ad altre città italiane, le nuove sfide competitive e di confrontarsi con le principali città europee nella capacità di attrarre società e banche straniere: il numero di unità produttive facenti capo ad imprese partecipate da multinazionali estere ha superato in Lombardia la soglia delle mille unità , di cui oltre la metà localizzate in provincia di Milano, e qui hanno sede le maggiori banche italiane ed estere La provincia di Milano si trovava nell'area italiana più assimilabile alle grandi regioni sviluppate dell'Europa, sia per la complessa varietà delle attività che vi si svolgono, sia per il livello di ricchezza e benessere diffusi. A partire dagli anni settanta, come è successo per tutti i centri urbani europei, la produzione industriale pesante ha lasciato spazio al settore dei servizi e alle attività terziarie, soprattutto quelle più qualificate e a più alto valore aggiunto, sviluppatesi in stretta connessione con le imprese produttive dell'area. Nel corso degli anni 90, l'evoluzione tecnologica e la globalizzazione dell'economia hanno definitivamente modificato anche il suo tradizionale modello produttivo che oggi si basa su una fitta rete di imprese produttive di piccola e piccolissima dimensione, a cui si affianca un numero limitato di medio-grandi aziende. Nell'area milanese si concentra il 15% delle imprese italiane attive nei settori hi-tech (manifatturieri e terziari) e ben il 31% dei relativi addetti. Uno dei principali motori di sviluppo dell'area milanese è rappresentato dall'economia creativa, cioè quel ramo dell'economia che comprende alcuni particolari settori in grado di generare nuova ricchezza e proprietà intellettuale (brevetti, diritti d'autore, marchi di fabbrica, design registrato), che svolge un ruolo trainante anche per le attività produttive tradizionali. Milano si pone anche come capitale del non-profit, in cui la vocazione agli affari si combina con le antiche tradizioni solidaristiche e mutualistiche della società civile lombarda. Nell'area milanese operano quasi 11.000 istituzioni. Il mondo del non-profit riveste un ruolo importante nel sistema economico e sociale locale, mobilitando risorse umane e finanziarie significative; il numero di addetti complessivo è pari al 10% del totale nazionale e a circa il 50% di quello della Lombardia. La maggior parte delle aziende milanesi e dei relativi addetti opera nel settore dei servizi (69%). Il crescente livello di terziarizzazione dell'economia milanese ha ridotto la tradizionale vocazione del territorio al 28%. L'agricoltura rappresenta il 2% dell'economia presente nell'area e, nonostante il numero limitato di addetti, continua a mantenere un ruolo importante: localizzata per lo più nella parte meridionale dell'area metropolitana, presenta caratteristiche di elevata meccanizzazione e produttività [10]. Religione Quasi tutto il territorio della provincia di Milano faceva parte dell'arcidiocesi di Milano (ad eccezione di 7 comuni al confine con la provincia di Lodi, appartenenti alla diocesi di Lodi[11]). Natura Sul territorio esistevano sei Parchi Regionali: Parco Adda Nord Parco Agricolo Sud Milano Parco delle Groane Parco Nord Milano Parco della valle del Lambro Parco naturale lombardo della Valle del Ticino
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